INTERVENTO AL PRIMO INCONTRO DEL TAVOLO TECNICO IN ASSESSORATO ALLA CULTURA DELLA REGIONE PIEMONTE - 28 GIUGNO 2013

Questo primo incontro del tavolo tecnico, tra funzionari della Regione Piemonte e operatori culturali del territorio, riteniamo sia un momento molto importante perché, se avrà seguito il confronto a questo livello, si potrebbe colmare una carenza di elaborazione comune fra tutti coloro che, seppure con diversi compiti, si trovano ad operare quotidianamente con la stessa materia.


D'altronde questo confronto è previsto nelle disposizioni della stessa Regione:
sia nello statuto della Regione Piemonte all'articolo 2 " Autonomia e partecipazione", al comma 4 si dice: la Regione nelle scelte legislative e di governo... , consulta, ritenendo il loro apporto elemento fondamentale della politica regionale, i sindacati dei lavoratori, le organizzazioni di categoria, le formazioni sociali, le istituzioni culturali, le associazioni, le autonomie funzionali e gli organismi in cui si articola la comunità regionale;
sia in una recente deliberazione della giunta regionale del 4 aprile 201 1 n o 18 -1800 "Razionalizzazione e semplificazione dei criteri di liquidazione e di rendicontazione...." dove si legge: "Nell'ottica della costruzione di un percorso condiviso potrà altresì essere attivato un tavolo di confronto con le associazioni maggiormente rappresentative, nel caso in cui debbano essere affrontate problematiche particolarmente complesse negli ambiti della cultura, del turismo e dello sport."
Evidentemente gli indirizzi delle politiche culturali, che si attuano attraverso l'articolazione delle leggi, sono strettamente connessi alle modalità tecniche di applicazione e seppure in questa sede si dovrà dare priorità agli aspetti tecnici, non potremo dimenticare quali sono gli obiettivi ultimi degli investimenti pubblici a sostegno della cultura.
Sappiamo bene che le diverse leggi regionali attualmente vigenti per la promozione della cultura hanno cercato, in diversi momenti nell'arco di oltre trent'anni, di dare risposte ai bisogni che via, via andavano evidenziandosi. Di questa esperienza trentennale, che é stata spesso considerata all'avanguardia rispetto alle altre regioni italiane, ne deriva oggi, inevitabilmente, un quadro complessivo frammentato in sovrapposizioni, carenze e contraddizioni.
Un insieme di leggi e di successive modifiche e di ulteriori precisazioni che, in un periodo difficile come quello attuale, necessita urgentemente di essere rivisto, per essere in grado organicamente di dare soluzioni congrue sia alla diminuzione delle risorse, sia allo sviluppo del settore cultura; settore ormai diffusamente considerato dagli analisti economici come un ambito di investimento che potrebbe efficacemente contribuire all'occupazione e alla crescita del benessere sociale.
La crisi che stiamo attraversando e da cui auspichiamo che tutti potranno uscirne (questo il compito dell'intervento pubblico che ha come scopo il benessere di tutta la comunità), ha messo in evidenza le criticità del sistema attuale, per il quale è necessario compiere un impegnativo lavoro comune di revisione e di adeguamento degli strumenti che ormai non sono più efficaci per rispondere alle necessità odierne.
Crediamo fermamente che un sistema culturale organico ed efficace per un territorio, abbia bisogno dell'apporto di organismi ed imprese di diversa grandezza e natura, quindi è necessario affrontare i limiti imposti dalla crisi con soluzioni eque e sinergiche che possano permettere l'esistenza di tutti i soggetti qualificati considerandone le diverse funzioni e a prescindere dalla dimensione.
La revisione del sistema dovrebbe attuarsi considerando visioni diverse, nuove rispetto a quelle abituali, nell'intento di recepire, nella sua articolazione, i molteplici bisogni della società contemporanea; nel nostro campo in primis i bisogni culturali e quindi le modalità di soddisfazione e di sviluppo che possono essere promosse, considerando la potenziale domanda e la diversificata offerta culturale. Le linee di indirizzo delle politiche culturali dovrebbero quindi promuovere l'investimento di risorse economiche ed umane, avendo chiari gli obiettivi che devono necessariamente smarcarsi, vista la crisi epocale generale, dalla logica stretta del P.I.L. : più consumo, più guadagno.
Esistono a livello internazionale studi avanzati su nuovi criteri che la società attuale dovrà darsi per trovare un nuovo equilibrio utilizzando le risorse che se mal investite rischiano di esaurirsi. Il B.E.S., Benessere Equo e Sostenibile, arricchisce il concetto del P.I.L., Prodotto Interno Lordo, con nuovi parametri di lettura del benessere secondo una visione più evoluta che integra l'indicatore dell'attività economica, il P.I.L., con altri indicatori ivi compresi quelli relativi alle diseguaglianze e alla sostenibilità. Questi nuovi criteri sono stati elaborati dall'O.C.S.E. (l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Commissione Stiglitz), nel periodo 2004-2009 e più di recente anche in Italia con uno studio condotto dall'Istat Un settore come quello culturale dovrebbe essere il primo a considerare queste argomentazioni.
1) il confronto sulle problematiche relative all'attuazione per quest'anno delle leggi vigenti, anche in considerazione dei possibili sviluppi,
2) la preparazione dei nuovi regolamenti che potranno attuarsi in relazione a quanto potrà emergere dagli "Stati generali della cultura in Piemonte", per migliorare e semplificare le norme che regolano il rapporto tra gli enti pubblici e gli organismi culturali.
Proponiamo quindi come metodo di lavoro di prevedere incontri del tavolo tecnico per affrontare le problematiche immediate che riguardano l'anno in corso, cercando, nella pratica del confronto, di individuare miglioramenti che potranno anche in seguito essere considerati per la revisione del sistema ed altri incontri, in parallelo all'organizzazione degli "Stati generali", per elaborare gli aspetti relativi ai regolamenti che potranno essere definiti in seguito alle scelte politiche e istituzionali.
Per una migliore organizzazione del confronto sugli specifici delle leggi attuali dei diversi settori culturali, il tavolo tecnico potrebbe incontrarsi in sottogruppi e in alcuni momenti plenari.
In considerazione della importante attività di confronto già in corso fra consiglieri regionali, ufficio di presidenza della commissione cultura e operatori culturali ( attività organizzata in due percorsi paralleli  "Cultura in Piemonte oggi", per affrontare i problemi immediati e "Cultura in Piemonte domani" per organizzare gli stati generali) sarebbe auspicabile che in alcune fasi di comune interesse partecipino sia i consiglieri, sia i funzionari, sia gli operatori.
In sintesi proponiamo di affrontare gli argomenti in tre momenti di lavoro:
a) Problematiche immediate di ordine generale; in incontri plenari;
b) Problematiche immediate dei diversi sotto settori; in incontri per sottogruppi ;
c) Tavolo tecnico in parallelo all' organizzazione degli "Stati generali", per la formulazione di nuove proposte; incontri in sottogruppi e in plenaria.
Oggi sottoponiamo in breve solo i punti più urgenti relativi agli argomenti del gruppo "a".
a) Problematiche immediate di ordine generale:
1) Entità delle risorse.
L'insufficienza dei fondi destinati alla cultura nel bilancio di previsione per l'ann02013, che rischiano di raggiungere il limite del "non ritorno", deve trovare risoluzione, seppure parziale, con un incremento almeno al livello degli investimenti del 2011 (impegno economico minimo indispensabile a cui si era giunti già tramite pesantissimi tagli) da attuare,individuando le risorse, nel bilancio di assestamento di quest'anno. Verifica dell'incremento nell'audizione prevista con l'Assessore al Bilancio. Si tratta inoltre di stabilire incontri con l'Assessorato al Lavoro e con l'Assessorato allo Sviluppo Economico per verificare le possibilità di investimento per imprese culturali,in quanto di recente equiparate alle altre imprese con decreto-legge 22 giugno 2012 numero 83" Misure urgenti per la crescita del paese" e per verificare possibili forme di aiuto (ammortizzatori sociali) per gli operatori culturali.
In attesa di risposte positive sull'incremento delle risorse, rispetto al Bilancio di Previsione, a disposizione del settore Cultura, si richiede fin da subito, come base di partenza, la conferma delle risorse stanziate dal bilancio di previsione, escludendo fin da ora la possibilità di utilizzare 3 milioni di euro dei 46 assegnati per la copertura di eventuali debiti che dovessero emergere, come dichiarato in una delle ultime commissioni cultura dall'Assessore.
2) Criteri.
I criteri per la valutazione dell'attività culturale dovrebbero più che mai tenere conto di misuratori che considerino non solo i beni che passano attraverso il denaro (ved. il P.I.L.), ma anche i beni immateriali o i benefici che non sono misurabili in quantità e qualità riscontrabili dai dati numerici derivanti dal bilancio economico dell'impresa culturale.
Indichiamo alcune dimensioni rilevanti per il benessere degli individui (ved. il B.E.S.) che potrebbero essere considerate per la valutazione dell'attività culturale.
Lo stato psicofisico delle persone; la conoscenza, la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo; il lavoro ; il benessere materiale; l'ambiente; i rapporti interpersonali ; la partecipazione alla vita della società e la sicurezza; la distribuzione di tutte le dimensioni del benessere: l'equità.
D'altra parte anche nelle linee di indirizzo delle diverse leggi regionali di sostegno alla cultura, come la recente delibera di giunta del 16 gennaio 2012 n. 8- 3274 "Approvazione linee di indirizzo per I l assegnazione di contributi. sono indicati diversi aspetti considerati meritevoli, come ad esempio:  iniziative in fase di start up.. "...progetti rivolti in modo particolare a fasce di pubblico ritenute prioritarie (in particolare ai giovani).. iniziative in territori disagiati o comunque periferici o marginali.. . iniziative minori diffuse sul territorio regionale... "; eccetera.....tutte valenze che non possono essere registrate soltanto con dati numerici rilevati dal bilancio e da dati quantitativi, come ad esempio gli spettatori paganti.
3) Tempi di assegnazione e comunicazione ufficiale di quanto deliberato.
Si sottolinea la necessità della definizione dei tempi di assegnazione e comunicazione ufficiale di quanto deliberato per le domande riconosciute dalla L.R 58/78. Per quest'anno si propone la scadenza entro il mese di luglio.
4) Impegni di spesa ed erogazione dei contributi.
Risulta indispensabile, in attesa dell'approvazione del bilancio di assestamento, rendere immediatamente disponibili e impegnabili almeno 1'80% delle risorse della Direzione Cultura previste nel bilancio di previsione. Oggi le risorse impegnabili possono essere solo del 25%. Questo limite/incertezza, che negli anni precedenti si è tradotta poi in un taglio effettivo a posteriori nel bilancio di assestamento, impedisce qualsiasi certezza e seria programmazione.
Conseguentemente i progetti approvati dovrebbero poter usufruire dell'80% del contributo come anticipo e del restante 20% a saldo. Questo inoltre risulta indispensabile per evitare la drammatica crisi di liquidità che tutti i soggetti del settore si sono trovati ad affrontare nel corso degli ultimi anni, con conseguenti pesanti indebitamenti. ln tal senso, chiediamo che sia sancita la possibilità di inserire nella rendicontazione delle spese sostenute, gli oneri bancari derivanti dai prestiti richiesti per supplire ai ritardi di acquisizione dei contributi.
5) Periodo di attività considerato.
In seguito allo slittamento dei tempi di presentazione dei progetti alla L.R. 58/78, sarebbe deleterio rinchiudere la realizzazione delle iniziative e la successiva rendicontazione nell'arco dell'anno solare. Quindi, come da consuetudine degli scorsi anni, si auspica la possibile conclusione delle iniziative e la successiva rendicontazione nell'anno successivo, nei primi sei mesi.
6) Mantenimento dei contributi minimi.
Proponiamo di mantenere contributi anche al di sotto dei cinquemila euro. Come è stato osservato anche dal direttore generale del dipartimento dello spettacolo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, anche i piccoli contributi possono risultare un ottimo investimento che può stimolare ulteriori impegni economici da parte di altri enti pubblici e privati e che può mantenere ed incrementare le attività diffuse nel territorio, molte delle quali altrimenti verrebbero annullate.
7) Facoltà di presentazione di più progetti.
Mantenere la possibilità di presentazione di più progetti, da parte di un singolo organismo, presso i diversi assessorati oppure presso i differenti dipartimenti di un medesimo assessorato (ad esempio Cultura e Turismo) nella misura in cui la progettazione rispetti le finalità delle leggi di riferimento.
8) Modifica delle regole.
Finché non sarà elaborata una revisione del Sistema Cultura con un piano di intervento complessivo, che ci auguriamo possa avvenire in seguito agli "Stati Generali della Cultura" , i regolamenti delle leggi dj promozione della cultura non dovrebbero essere cambiati o "congelati" senza il confronto con gli operatori che dovrebbero poter conoscere a tempo debito i criteri di applicazione delle leggi che dovrebbero essere palesi e condivisi.
9) Rendicontazione.
Semplificazione delle procedure di rendicontazione anche in proporzione all'entità dei contributi assegnati. Rendicontazione relativa ai contributi assegnati e non relativa ai contributi richiesti, anche in relazione alle problematiche relative alla continuità del progetto e ai riscontri contributivi avuti in precedenza.
10) Altri aspetti di particolare importanza.
Alla L.R. 58/78 particolare attenzione dovrebbe essere data a iniziative di organizzazione culturale come festival e rassegne e a proposte effettuate da più soggetti coordinati fra loro (associazioni di secondo livello e similari). ln considerazione della carenza di precise indicazioni normative si richiede una particolare attenzione alle domande alla L.R. 58/78 per l'attività di danza e degli altri settori culturali privi di apposite leggi. Per la L.R. 68/80 art. 6 "Compagnie teatrali", si richiede una particolare attenzione ai soggetti riconosciuti a questa legge che gestiscono un teatro e si richiede il ripristino dell'art. 8 "Residenze multidisciplinari", anche in previsione del decreto ministeriale per il riconoscimento delle residenze previsto per il prossimo anno. Inoltre si richiede che sia ristabilito con chiarezza l'iter per le domande alla L.R. 17/03 "Valorizzazione delle espressioni artistiche in strada".

Nessun commento:

Posta un commento