ARGOMENTI PROPOSTI AL PRIMO INCONTRO CON I CONSIGLIERI DELLA COMMISIIONE CULTURA DELLA CITTA' DI TORINO - 5 DICEMBRE 2013

A. Gli obiettivi dell'azione culturale a finalità pubblica
Crediamo sia necessario chiarire gli obiettivi dell'azione culturale a finalità pubblica. Se uno degli aspetti della ricaduta dell'attività culturale può essere un incremento del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo), crediamo che questo indicatore debba essere aggiornato considerando gli altri benefici che derivano dall'attività di pubblica utilità che concorrono al benessere di una società; quelli che sono stati riassunti nell'acronimo del B.E.S. (Benessere Equo Sostenibile — Commissione Stiglitz dell'OCSE Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico — 34 paesi membri).

Il B.E.S. evidenzia otto dimensioni rilevanti per il benessere degli individui:
1 . Lo stato psicofisico delle persone
2. La conoscenza, la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo
3. Il lavoro
4. Il benessere materiale
5. L'ambiente
6. I rapporti interpersonali
7. La partecipazione alla vita della società e la sicurezza
8. La distribuzione di tutte le dimensioni del benessere: l'equità

B. Diffusione della cultura sul territorio
Non pensiamo vi siano troppe proposte culturali, crediamo invece ci siano poche opportunità per i cittadini di fruire delle capacità investite dagli operatori nell'offerta culturale. Dovrebbero quindi essere studiate le modalità per incrementare la relazione con i cittadini, ad esempio prevedendo sin dall'inizio del progetto delle collaborazioni con altri organismi anche di diverso genere; per esempio le scuole, gli ospedali, le fabbriche del territorio. Con la definizione "Arte nei luoghi pubblici", in altri paesi europei da tempo sono riconosciute le attività artistiche svolte in contesti del territorio e non necessariamente negli spazi adibiti alle attività culturali, per favorire l'incontro con tutti i cittadini.

Ogni operatore culturale/artista dovrebbe innanzitutto potere vedere garantita la propria indipendenza nei processi creativi, il proprio diritto ad aprire nuovi varchi nei percorsi dell'arte. Dovrebbe essere implicita sia per le amministrazioni pubbliche, sia per gli operatori culturali, la pratica di valorizzazione dei contesti in cui si opera sviluppando le capacità di relazione con altri soggetti nei luoghi deputati alla cultura ed in tutti i luoghi dell'aggregazione sociale: scuole e piazze, gallerie d'arte e musei, istituti culturali e biblioteche, palazzi e giardini, ospedali e palestre, penitenziari e strade, università e caserme, fabbriche e aziende, edifici storici e di archeologia industriale, centri sociali e centri commerciali, salotti e saloni, cortili e mercati.

ln questi contesti possono manifestarsi le armonie e le contraddizioni di un percorso vivo, in continua evoluzione e proprio per questo espressione di un autentico sentire contemporaneo. Per fare questo occorre ripensare al rapporto cultura-società quale sistema articolato di relazioni piuttosto che mera sommatoria di ruoli afferenti a schemi culturali già predefiniti, e occorre farlo senza accondiscendere a scorciatoie o semplificazioni, accettando una morfologia in continuo divenire.

Sarebbe dunque importante che gli Enti pubblici (regione, province, comuni e circoscrizioni) riconoscessero i progetti culturali impostati sulla partnership con altre realtà di diverso genere del territorio, incrementando così la partecipazione di nuovi fruitori a percorsi culturali aperti ad un nuovo pubblico appartenente alle fasce sociali più deboli.

Ad esempio immaginiamo quale potrebbe essere la ricaduta di una sorta di reciproca "adozione" fra una compagnia teatrale priva di sede ed una scuola con locali non utilizzati, priva di attività extra scolastica; in questo caso potrebbe essere concordato un progetto culturale qualificato e di aggregazione fra studenti, insegnanti e famigliari.

C. Le sinergie, le reti e le filiere
Consideriamo ad esempio l'attività di spettacolo dal vivo. Nel momento in cui le amministrazioni pubbliche finanziano sia i progetti di produzione, sia le strutture adibite alla presentazione degli spettacoli e alla realizzazione di attività, entrambi i soggetti dovrebbero avere il diritto e il dovere di far fruire il più possibile i cittadini del proprio lavoro. Si dovrebbe evitare di sprecare le risorse investite, sia umane che economiche, sostenendo la produzione di spettacoli senza preoccuparsi di garantirne la visibilità; così come i teatri, se sostenuti adeguatamente, dovrebbero avere l'incarico di ospitare, in una misura significativa, le produzioni locali di cui possono conoscere maggiormente le caratteristiche per ospitarle al meglio e con maggiore riscontro di pubblico.

Questa dinamica costruttiva fra i diversi soggetti della stessa filiera dovrebbe essere ampliata sul territorio di tutta la Regione, tramite le strutture (i circuiti, le residenze e i festival) che dovrebbero impegnarsi a presentare anche le produzioni locali, sempre nel rispetto delle direzioni artistiche e delle modalità organizzative che caratterizzano le diverse programmazioni.

Inoltre potrebbero essere creati dagli enti pubblici appositi uffici che promuovono progetti a cui possono partecipare più organismi culturali del territorio; progetti da inoltrare all'Unione Europea, tramite i bandi di promozione della cultura.

D. Il coordinamento
Il coordinamento fra gli enti e l'organizzazione fra gli organismi culturali, risultano necessari per la creazione di una programmazione organica al territorio tramite un "Sistema Sensibile", formato da più "reti" e "filiere" anche utili alle economie di scala e al contenimento dei costi.

- Creazione di reti e filiere per una maggiore sinergia delle azioni, secondo le diverse funzioni, e coordinamento dei programmi

- Ottimizzazione delle risorse investite nella cultura tramite progetti organizzati in filiere che prevedono la collaborazione fra organismi con diverse competenze.

- Coinvolgimento delle realtà professionali del territorio per la realizzazione delle iniziative e degli eventi indetti dagli assessorati.

Ad esempio per lo spettacolo dal vivo un progetto a cui potrebbero partecipare compagnie, teatri e circuiti potrebbe essere il progetto "Per un Mito Contemporaneo", connesso a MITO Settembre Musica (ved. allegato 1 ).

E. Modalità di finanziamento
Le modalità di finanziamento per le attività culturali a finalità pubblica.

Uno sviluppo del processo di penetrazione e diffusione delle iniziative culturali nel tessuto sociale, potrebbe permettere di andare incontro ad un nuovo pubblico che abitualmente non fruisce delle proposte artistiche pur avendone un impellente e autentico bisogno. Per questa modalità di lavoro, gli investimenti degli enti pubblici non dovrebbero essere effettuati come un contributo alle spese, ma come una forma di pagamento del servizio prestato alla comunità, per il quale gli operatori già investono le proprie risorse in competenze, strumenti e spazi di lavoro. Sarebbe quindi più sensato stabilire dei contratti che definiscono l'accordo fra enti e organismi per la realizzazione dei progetti e il loro sostegno economico.

Gli enti pubblici inoltre potrebbero favorire il recupero di risorse economiche dai privati, stabilendo delle facilitazioni fiscali e stimolando gli investimenti, secondo un piano di coordinamento territoriale che consideri le affinità e le prossimità fra i progetti culturali e i privati interessati ad intervenire ed a finanziare.

Per organizzare questa rete di relazioni sul territorio, risulta quindi importante che gli enti pubblici, distinguendo le competenze fra circoscrizioni, comuni, province e regione, stabiliscano appositi uffici dedicati alla raccolta dei dati e alla presentazione dei progetti culturali ai privati e alle fondazioni bancarie, con la responsabilità e l'autorevolezza proprie degli enti pubblici.

Inoltre nel momento in cui l'attività culturale si diffonde in tutti i contesti del sociale a favore di tutti gli abitanti, gli investimenti destinati alla cultura non riguarderebbero esclusivamente il settore della cultura e quindi potrebbero essere incrementati considerando il coinvolgimento degli altri settori di intervento delle amministrazioni pubbliche: istruzione e sanità, ambiente ed urbanistica, lavoro e commercio, sport e turismo, periferie e politiche giovanili.

Sarebbe dunque possibile:

- Promuovere la relazione fra i progetti culturali e gli sponsor privati del territorio

- Compiere azioni in rete fra tutti gli organismi culturali del Piemonte che potrebbero riguardare obiettivi di altri assessorati; ad esempio per l'assessorato all'ambiente, una campagna informativa per l'incremento della raccolta differenziata (veci. allegato 2) tramite un'informazione ricorrente su tutto il materiale pubblicitario degli organismi culturali del territorio che producono centinaia di migliaia di stampati ogni anno.

- Favorire la diffusione dell'informazione e il coordinamento delle potenzialità presenti sul territorio per concorrere ai numerosi bandi nazionali ed europei per il sostegno di progetti culturali e socioculturali. Inserimento del settore culturale da parte della Regione Piemonte fra gli ambiti di investimento dei fondi europei.

- Promozione da parte degli enti pubblici delle relazioni fra i progetti culturali diffusi sul territorio (articolati fra loro in grandi iniziative d'insieme) ed i piccoli e grandi sponsor privati.

F. Sviluppo dell'occupazione nel campo culturale
Lo sviluppo dell'occupazione nel campo culturale mira a due obiettivi: il primo è lo sviluppo culturale, in quanto diritto di tutti i cittadini, in attuazione dell'art. 9 della Costituzione: radicamento, diffusione e distribuzione della cultura nel territorio che consente attività socialmente utile, per la coesione dei diversi cittadini e per l'incremento della qualità della vita. Il secondo obiettivo riguarda il mantenimento dei posti di lavoro e la creazione di nuove opportunità per i giovani oggi e per l'incremento dell'occupazione culturale in futuro. Conseguente indotto per l'occupazione in altri settori e crescita economica complessiva

Sarebbe inoltre auspicabile il miglioramento della condizione dei lavoratori del settore culturale che, rispetto ad altri comparti, risultano svantaggiati per quanto riguarda i diritti di cui usufruiscono i lavoratori di altri settori.

Equiparazione delle piccole e medie imprese culturali, al pari delle imprese degli altri settori, per aver accesso ai bandi pubblici di sostegno alle imprese, anche in relazione alle normative europee che regolano il settore.

Indennità di occupazione

Proponiamo un bando per favorire l'occupazione giovanile e l'occupazione dei professionisti che hanno perduto il lavoro nel settore culturale e per sostenere lo sviluppo di un settore di crescita economica e di coesione sociale. Gli enti locali potrebbero stabilire un fondo economico, con il concorso degli assessorati al lavoro, rivolto ai singoli operatori, ai quali viene richiesto un progetto di attività culturale a finalità pubblica. L'attività di ogni singolo operatore candidato, potrebbe essere svolta tramite organismi culturali preesistenti già riconosciuti dagli enti, oppure potrebbe essere prevista l'aggregazione di più candidati per la realizzazione di nuovi organismi. L'attività artistico/culturale proposta potrebbe riguardare progetti dj "adozione" presentati con il benestare di altre realtà del territorio interessate alla collaborazione. Se consideriamo ad esempio i lavoratori dello spettacolo dal vivo, il numero delle giornate lavorative per essere considerati, ai fini pensionistici, impegnati in modo continuativo, è di 120 giornate all'anno, pari ad un costo, ai minimi sindacali, di 10.000 euro comprensivi degli oneri sociali. Quindi per un milione di euro di investimento, potrebbero essere impegnati cento operatori che potrebbero sensibilmente sostenere e incrementare le attività culturali di pubblico interesse sul territorio. A questo investimento potrebbe aggiungersi una consistente somma (alcune centinaia di migliaia di euro) derivanti dall'indennità di disoccupazione riconosciuta ai lavoratori dello spettacolo dal vivo quando riescono a versare un minimo di giornate lavorative nell'arco di un anno.

Individuazione delle risorse che possono ricadere sull'attività culturale, sulla base di una maggiore sinergia fra gli enti locali ed i diversi assessorati.

La strategia per il recupero delle risorse necessarie al rilancio della cultura, al di là di quanto viene direttamente destinato al comparto, può essere quindi articolata in diversi percorsi:

- Coinvolgimento degli assessorati al lavoro e alla formazione per lo stanziamento di un fondo destinato ai lavoratori professionisti nel campo della cultura (i giovani e chi ha perso il lavoro) come incentivo all'occupazione connesso ai sussidi di disoccupazione (reintrodotti con la legge 92/12 dal 28 giugno 2012) che potrebbero moltiplicare gli investimenti locali, permettendo di rilanciare l'occupazione, le attività e le imprese.
- Coinvolgimento dell'assessorato regionale allo sviluppo economico, settore attività produttive, che solo adesso può considerare per gli investimenti le imprese culturali, in quanto sono state equiparate alle imprese degli altri settori con il decreto legge del 22 giugno 2012, n. 83 "misure urgenti per la crescita del paese".
- Coinvolgimento di altri assessorati che operano in ambiti che interagiscono con quello culturale. Istruzione, politiche giovanili, sport, turismo, pari opportunità, ambiente, sanità, politiche sociali ecc... sono tutti settori che hanno bisogno di usufruire delle attività culturali e che quindi potrebbero concorrere al sostegno di quelle azioni culturali con obiettivi di interesse comune anche tramite considerazioni, relative al riparto della spesa pubblica fra i diversi assessorati, che potrebbero considerare maggiormente le finalità dell'Assessorato alla Cultura.

Comitato Emergenza Cultura Piemonte

Nessun commento:

Posta un commento